SPERANZA,MOVIMENTO,CAMBIAMENTO. PUNTO.
domenica 30 agosto 2009
giovedì 6 agosto 2009
mercoledì 5 agosto 2009
Ospedali,scuole e abitazioni a rischio di crollo...e hanno il coraggio di parlare di sicurezza!!!
Ospedale di Agrigento: molte domande, poche risposte
Mancano poco più di 20 giorni e l'Ospedale S.Giovanni di Dio di Agrigento sarà chiuso.
Il 5 marzo scorso vennero iscritti nel registro degli indagati tecnici, funzionari, manager dell'ospedale per l'inchiesta sulla qualità dei materiali della struttura.
I carottaggi realizzati in ogni punto dell'ospedale infatti diedero tristi esiti: il calcestruzzo utilizzato nella realizzazione dell'ospedale era depotenziato ovvero presentava un'alta percentuale di sabbia nell'impasto tale da rendere la struttura a rischio di crollo.
Il 28 luglio scorso la guardia di finanza ha notificato un provvedimento di sequestro cautelativo dell'ospedale e nel giro di 30 giorni la struttura deve essere abbandonata dai degenti, dai medici, da tutti.
Ovviamente questo ha creato non poco panico tra la popolazione che si vedrebbe costretta a vivere senza un ospedale che possa soccorrerli.
La popolazione si è subito mobilitata e ieri mattina il comitato che è nato spontaneamente sul web si è dato appuntamento davanti la prefettura per avere risposte.
I ragazzi dello staff da Palermo si son diretti di buon mattino verso Agrigento, volevano essere presenti per capire la situazione e dare un sostegno agli agrigentini molti dei quali a noi vicini in questi anni di battaglie civili.
Quello che si poteva percepire era lo stato confusionale: nessuno aveva notizie certe, nessuna dichiarazione pubblica davanti la prefettura, nessuna idea sul futuro prossimo dell'ospedale.
Si è atteso fino alle 17 per seguire la conferenza stampa della “Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali” tenuta presso l'ospedale incriminato.
La conferenza stampa non ha dato molte risposte agli agrigentini che quindi sono rimasti con tante domande e poche risposte: che succederà all'ospedale? Sarà davvero realizzato un ospedale da campo come si vociferava? La chiusura si sta realizzando con troppa fretta? Come si pensa di compensare ciò che si sta togliendo alla città e non solo? E' possibile che nessuno abbia mai pensato di fare un collaudo prima di consegnare l'ospedale? Possibile che un nuovo ospedale dopo 3 anni abbia avuto bisogno di nuovi lavori? Possibile che alla luce d questi nuovi lavori nessuno si sia preoccupato di capire perchè vi fosse la necessità? Nessuno ha visto i buchi dei corridoi dell'ospedale degni delle pessime strade siciliane? E in tutto ciò, la colpa è solo dell'azienda agrigentina che ha costruito la struttura o le colpe entrano anche nei palazzi e sono anche da andare a cercare tra i colletti bianchi?
Speriamo che le risposte a tutte queste domande possono arrivare dalla Commissione il prima possibile, lo devono a un popolo intero e non solo a quello agrigentino.
Mancano poco più di 20 giorni e l'Ospedale S.Giovanni di Dio di Agrigento sarà chiuso.
Il 5 marzo scorso vennero iscritti nel registro degli indagati tecnici, funzionari, manager dell'ospedale per l'inchiesta sulla qualità dei materiali della struttura.
I carottaggi realizzati in ogni punto dell'ospedale infatti diedero tristi esiti: il calcestruzzo utilizzato nella realizzazione dell'ospedale era depotenziato ovvero presentava un'alta percentuale di sabbia nell'impasto tale da rendere la struttura a rischio di crollo.
Il 28 luglio scorso la guardia di finanza ha notificato un provvedimento di sequestro cautelativo dell'ospedale e nel giro di 30 giorni la struttura deve essere abbandonata dai degenti, dai medici, da tutti.
Ovviamente questo ha creato non poco panico tra la popolazione che si vedrebbe costretta a vivere senza un ospedale che possa soccorrerli.
La popolazione si è subito mobilitata e ieri mattina il comitato che è nato spontaneamente sul web si è dato appuntamento davanti la prefettura per avere risposte.
I ragazzi dello staff da Palermo si son diretti di buon mattino verso Agrigento, volevano essere presenti per capire la situazione e dare un sostegno agli agrigentini molti dei quali a noi vicini in questi anni di battaglie civili.
Quello che si poteva percepire era lo stato confusionale: nessuno aveva notizie certe, nessuna dichiarazione pubblica davanti la prefettura, nessuna idea sul futuro prossimo dell'ospedale.
Si è atteso fino alle 17 per seguire la conferenza stampa della “Commissione Parlamentare di inchiesta sugli errori in campo sanitario e sulle cause dei disavanzi sanitari regionali” tenuta presso l'ospedale incriminato.
La conferenza stampa non ha dato molte risposte agli agrigentini che quindi sono rimasti con tante domande e poche risposte: che succederà all'ospedale? Sarà davvero realizzato un ospedale da campo come si vociferava? La chiusura si sta realizzando con troppa fretta? Come si pensa di compensare ciò che si sta togliendo alla città e non solo? E' possibile che nessuno abbia mai pensato di fare un collaudo prima di consegnare l'ospedale? Possibile che un nuovo ospedale dopo 3 anni abbia avuto bisogno di nuovi lavori? Possibile che alla luce d questi nuovi lavori nessuno si sia preoccupato di capire perchè vi fosse la necessità? Nessuno ha visto i buchi dei corridoi dell'ospedale degni delle pessime strade siciliane? E in tutto ciò, la colpa è solo dell'azienda agrigentina che ha costruito la struttura o le colpe entrano anche nei palazzi e sono anche da andare a cercare tra i colletti bianchi?
Speriamo che le risposte a tutte queste domande possono arrivare dalla Commissione il prima possibile, lo devono a un popolo intero e non solo a quello agrigentino.
lunedì 3 agosto 2009
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