sabato 25 luglio 2009

Forse è per questo motivo che i comuni di Fermo e di Porto San Giorgio non hanno aderito all'insediamento dell' Area Marina Protetta

Lo scempio di Marina Palmense
Scritto da Daniele Colò
martedì 23 gennaio 2007


Cos'è successo: Il Comune ha affittato ad una società privata per 2 Anni l'area dell'ex campo di volo di Marina Palmense per farne un deposito dove stoccare sabbia. Si tratta di un progetto regionale, tra l'altro anche abbastanza valido: estrarre sabbia dal fondale marino e usarla per il ripascimento di quelle spiagge della regione che sono state erose dal mare. La sabbia dragata dal fondale viene pompata insieme all'acqua marina sulla riva, dove viene fatta asciugare e poi caricata sui camion che si occuperanno di portarla sulle spiagge di destinazione.

Le responsabilità istituzionali: Il progetto è regionale, ma ad individuare l'area e ad offrirla è stato il comune di Fermo. La provincia si è sempre opposta.

Perché l'hanno fatto: ufficialmente per i 150.000 € che l'azienda che si è aggiudicata l'appalto pagherà per l'affitto dell'area.

Perché non avrebbero dovuto farlo: L'area è un'oasi di protezione faunistica, individuata nel piano faunistico provinciale, recepito da quello regionale.
I vincoli ambientali non consentono quel tipo di uso.
Aldilà della questione legale, la realtà è che per una miseria si rovinerà definitivamente l'area: non possono venirci a raccontare che alla fine verrà ripristinata la situazione iniziale, questo è semplicemente impossibile, dopo due anni di pompaggio di sabbia e acqua salata il terreno sarà inesorabilmente desertizzato.
A questo si aggiunga il disagio per la popolazione locale e i campeggi, vicinissimi al luogo del misfatto: il rumore e l'inquinamento dei camion che arriveranno continuamente a caricare la sabbia.
I danni ambientali e turistici sono incalcolabili.

Chi sta eseguendo i lavori ? Cito dal Corriere Adriatico del 23/01/2007: "L’Arenaria srl con sede operativa in Ancona e sede legale a Bologna è nata nel 2005 da un accordo tra Eurobuilding di Servigliano e S.E.C.I spa di Bologna." Per inciso, il gruppo SECI è lo stesso che controlla l'Eridania SADAM.

Perché a M.Palmense? Questo ce lo devono spiegare. La regione Marche ha 173Km di costa. I Comuni che hanno sbocco sull'Adriatico sono diversi. Solo Fermo si è offerta per ospitare il deposito? Perchè? 150.000 € non sono un po' pochi per l'affitto di un'area tanto vasta?

E adesso? La Provincia ha diffidato il Comune e interessato le autorità competenti. Ma anche se riuscisse a bloccare i lavori i problemi resterebbero aperti: Chi pagherà i danni? L'amministrazione di Fermo, una volta tanto, si assumerà le proprie responsabilità?


Ringrazio Daniele Colò per il suo resoconto. Mi permetto di aggiungere che durante il blitz di Legambiente, avvenuto circa due settimane fa, contro questo scempio si è verificato un fatto che da da riflettere. Mentre ritornavo alla mia macchina, parcheggiata vicino al deposito di sabbia, ho visto uscire dal cantiere due autobidoniere calcestruzzo. Se le sabbie servivano per il "ripascimento delle coste" cosa c'entra l'impresa di calcestruzzo? Viene da pensare che utilizzano la sabbia per fare il cemento. E le case, e le strade costruite con la sabbia sono sicure? Domande da semplice cittadino!

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