lunedì 2 maggio 2011

Sembra scritto oggi!


Vi chiedo di leggere questa nota ma non solo di leggerla. Vi chiedo di farla vostra, di farla entrare nei vostri cuori e di farla divenire ardente desiderio di vera Giustizia, di vera Democrazia, di vera Liberta', di vera Uguaglianza. Un'Italia migliore e' possibile perche' le persone per bene sono la maggiorranza, e' solo che non lo sanno. Noi non siamo costretti a vivere in un paese governato da politici che trattano con le mafie togliendo ogni singolo diritto a noi ed ai nostri figli. Non siamo costretti a subire promesse elettorali vuote volte solamente alla conquista di poltrone del potere riempite da mutanti che cambiano partiti politici, ideologie e morale per servire i loro sporchi interessi personali. Il degrado ci circonda. Il degrado in questo Paese e' ovunque. E' nelle scuole, e' negli ospedali, e' sul posto di lavoro, e' l'immondizia che sommerge le nostre antiche e bellissime citta', e' il cemento, e' il mare inquinato. Il degrado e' la tristezza che scorgiamo l'uno sul volto dell'altro perche' noi, noi italiani non viviamo, noi sopravviviamo a malapena. E' ora di riscattare il diritto di vivere una vita piena dove il contributo produttivo del singolo cittadino e' la ricchezza del nostro Paese, dove il mio ed il tuo lavoro, dove la mia e la tua felicita', dove la mia e la tua salute fisica e mentale segnano il progresso della nazione ed il benessere collettivo per distruggere definitivamente i mafiosi che governano l'Italia. Per vedere la realta' basta fare lo sforzo di guardarsi intorno, basta iniziare a porsi delle domande e cercare le risposte. Basta voler cambiare, insieme, uniti.

Che cosa è necessario sapere, o meglio, che cosa i cittadini italiani vogliono sapere, affinché i prossimi dieci anni della loro vita non siano loro sottratti (come è stato per gli ultimi dieci)?
Ripeterò ancora una volta la litania magari a costo di fare, a dispetto della virtù, del mero esercizio accademico.
I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto benessere si è speso in tutto fuorché nei servizi pubblici di prima necessità: ospedali, scuole, asili, ospizi, verde pubblico, beni naturali cioè culturali.
I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta tolleranza si è fatta ancora più profonda la divisione tra Italia Settentrionale e Italia Meridionale, rendendo sempre più, i meridionali, cittadini di seconda qualità.
I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta civiltà tecnologica si siano compiuti così selvaggi disastri edilizi, urbanistici, paesaggistici, ecologici, abbandonando, sempre selvaggiamente, a se stessa la campagna.
I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto progresso la «massa», dal punto di vista umano, si sia così depauperata e degradata.
I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetto laicismo l’unico discorso laico sia stato quello, laido, della televisione (che si è unita alla scuola in una forse irriducibile opera di diseducazione della gente).
I cittadini italiani vogliono consapevolmente sapere perché in questi dieci anni di cosiddetta democratizzazione (è quasi comico il dirlo: se mai «cultura» è stata più accentatrice che la «cultura» di questi dieci anni) i decentramenti siano serviti unicamente come cinica copertura alle manovre di un vecchio sottogoverno clerico-fascista divenuto meramente mafioso.
Ho detto e ripetuto la parola «perché»: gli italiani non vogliono infatti consapevolmente sapere che questi fenomeni oggettivamente esistono, e quali siano gli eventuali rimedi: ma vogliono sapere, appunto, e prima di tutto, perché esistono.
Pier Paolo Pasolini, Lettere Luterane, Perché il Processo. 1975.

Nessun commento: