lunedì 27 luglio 2009

Lettera apparsa in Il Resto del Carlino


Grazie alla dottoressa Gentilini e a tutti quei medici che hanno una coscienza ed un'etica a cui rendere conto..

"Gentile Direttore,

ho letto con interesse l´articolo di oggi sul Suo giornale circa i
decessi per tumori nel riminese in due giovanissimi e le relative
considerazioni di due stimati Colleghi.

Constato - amaramente - che ciò che da anni noi, spesso definiti "medici
allarmisti", andiamo dicendo circa il drammatico incremento di tumori
nell´infanzia e nei giovani è ora "ufficialmente" riconosciuto: i dati
sono, evidentemente, incontestabili.

La percentuale di incremento di cancro nell´infanzia in Italia (1.7-2%
annuo) è doppia rispetto alla media europea e quasi quadrupla di quanto
si registra in U.S.A (+0.6% annuo); la crescita è statisticamente
significativa per tutti i gruppi di età e per entrambi i sessi e tra i
bambini sotto l´anno di età l´incremento è addirittura del 3.2% annuo.
Ma non basta: anche l´età di insorgenza di neoplasie frequentissime e
tipiche dell´adulto/anziano si è abbassata straordinariamente: gli
interventi per cancro della mammella in età dai 25 ai 44 anni sono
cresciuti in sei anni nel nostro paese del 28.6%, cosa sta succedendo?

Anche se la percentuale di guarigione dei tumori nei giovani è
nettamente più alta che negli adulti credo che ciascuno di noi vorrebbe
risparmiare ai propri figli e nipoti il calvario che ogni diagnosi di
cancro comporta, per non parlare delle sequele a lungo termine che si
ritrovano anche nei guariti e che spesso non sono affatto trascurabili.

Vorrei anche ricordare che l´incremento di cancro è solo la punta
dell´iceberg del danno complessivo alla salute che stiamo recando ai
nostri bambini: mi riferisco all´aumento di disturbi neuropsichici,
intellettivi, relazionali, del comportamento, fino all´autismo ( vedi
l´allarme lanciato su Lancet nel 2006) o all´incredibile incremento di
patologie allergiche, respiratorie, endocrino - metaboliche (diabete,
funzione tiroidea), per non parlare di criptorchidismo, funzione
riproduttiva e via dicendo.

Ciò che mi stupisce leggere nell´articolo è però la frase seguente:
/"molta genetica alla base di queste neoplasie infantili: quale sia il
fattore scatenante però resta un drammatico mistero al quale gli
scienziati non riescono a dare una risposta"./ Mi permetto di
dissentire: la letteratura scientifica straripa di dati e indagini che
correlano anche i tumori infantili ad esposizioni ambientali. D´altra
parte stile di vita e fattori genetici non possono essere invocati per
spiegare incrementi di questa portata: i tumori "ereditari" riguardano
si e no il 5-10% di tutti i tumori umani e fino a prova contraria i
bambini non fumano!

Che senso ha poi parlare di "fattore scatenante" in una malattia come il
cancro che per definizione è multifattoriale ed in cui l´ unica dose
sicura per le sostanze riconosciute come cancerogeni certi è zero?
D´altra parte basta ragionare: cosa mai può capitare se si cammina in un
campo minato? E´ ovvio che tante più mine sono state disseminate tanto
più è probabile incapparci e saltare per aria..... così è per i
cancerogeni e le sostanze tossiche che continuiamo impunemente a
riversare nell´ambiente e mi riferisco a benzene, nichel, cromo, cadmio,
piombo, diossine...,

Basta consultare il sito ufficiale sinan ( che ne misura, sia ben
chiaro, solo una piccola parte ) delle emissioni in aria ed acqua in
Italia e ci si può fare idea precisa
(
http://www.eper.sinan....
it/site/itIT/Registro_INES/Ricerca_per_inquinante/RicercaInquinanti.html):
benzene 715.6 ton, arsenico 8.0 ton, cadmio 3.0 ton, cromo 140.0 ton,
nichel 80.6 ton, tutte sostanze classificate come cancerogeni certi per
l´uomo!
Per le diossine risultano emessi in un anno nel nostro paese
(http://ec.europa.eu/e...) 558
grammi, ovvero, in media, circa 1,5 g al giorno, può sembrare poco ma va
ricordato che la dose massima tollerabile secondo l´OMS è di 2pg
/kg/die. Per una persona di 70 kg la dose massima è quindi di 140 pg
/die e 558 grammi rappresentano la dose massima tollerabile per oltre 10
miliardi di persone...Vi pare poco sapendo poi che si tratta di molecole
che hanno tempi di dimezzamento di decine/centinaia di anni? La nostra
regione poi è al primo posto per uso di fitofarmaci e spargiamo in media
5.7 kg di prodotti chimici per ettaro.

Ci siamo mai chiesti dove vanno a finire tutti questi veleni? Purtroppo
ovunque e anche dove non vorremmo mai trovarli: sono centinaia le
sostanze chimiche tossiche, cancerogene e nocive che si ritrovano
stabilmente nel sangue del cordone ombelicale o nel latte materno:
qualcuno può pensare, in totale buona fede, di "assolverle"?

La letteratura segnala ormai, su larga scala ed in individui sani, come
l´espressione di geni "chiave" si modifichi a seconda dell´esposizione a
tossici ambientali e di conseguenza si alterino funzioni cruciali del
nostro corpo: l´unica strada finora non percorsa nella guerra contro il
cancro e, viceversa, da imboccare senza indugio è quella della
Prevenzione Primaria , ossia della drastica riduzione della esposizione
ad agenti tossici e nocivi in tutti gli ambiti di vita.

S. Epstein, un grande medico americano ha scritto:" quasi tutti gli
americani conoscono le pene causate dal cancro a parenti e amici. Il
crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili": se
trasferiamo queste parole all´infanzia l´obbligo di passare dalle parole
ai fatti diventa ancora più pregnante, tanto per i decisori politici
quanto per i medici che sono tenuti a fornire le giuste conoscenze a chi
poi deve decidere, a maggior ragione questo vale per chi è nel contempo,
decisore e medico.

Patrizia Gentilini, Oncoematologo

Associazione Medici per l´ Ambiente ISDE Italia"




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