martedì 29 aprile 2008



C'E' UNA PETIZIONE DA FIRMARE PER FAR RICONOSCERE ALLE NAZIONI UNITE IL DIRITTO AL BENESSERE PER GLI ANIMALI. www.animalsmatter.org

LA LEGGE DICE.......MA SERVE UNA MODIFICA!



La uccisione di animali in diritto penale, è il REATO previsto dall'articolo 544-bis del Codice Penale ai sensi del quale: CHIUNQUE, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da tre mesi a diciotto mesi.....ed io aggiungerei: senza sconto di pena e una volta usciti di galera volontariato obbligatorio della durata di un anno presso enti e/o associazioni che si occupano di tutela per gli animali.

lunedì 28 aprile 2008

Green Sea Turtles

NON RIUSCIRO' MAI A CAPIRE. CHI CI DA IL DIRITTO DI UCCIDERE E DISTRUGGERE. GUARDANDOSI ALLO SPECCHIO OGNI MATTINA, I CARNEFICI DI QUESTE CREATURE INNOCENTI NON PROVANO NEANCHE UN PO' DI DISGUSTO. I SOLDI CHE TOCCANO NON BRUCIANO MAI LE LORO MANI?

venerdì 25 aprile 2008

Smart Orcas/ Orche Intelligenti

Ditemi se queste riprese non sono incredibili. Una famiglia (pod) di orche che stabilisce una tecnica di caccia non solo pensata, comunicata, e attuata tra di loro. Alla fine si scopre che le orche stavano insegnando ai loro piccoli una tecnica di caccia ben specifica che in inglese si chiama "wave hunting", letteralmente tradotto significa caccia attraverso l'onda. Questo per via dell'onda che generano quando insieme passano sotto la lastra di ghiaccio per fa scivolare in acqua la povera foca. La "caccia" si conclude con successo per le orche che ci stupiscono ancor di più quando,a fine lezione, riappoggiano la foca sul ghiaccio senza farle alcun male. In quel momento la foca sul ghiaccio è servita come uno strumento di insegnamento che le orche adulte hanno utilizzato per i cuccioli. Propongo di cambiare il nome inglese di queste creature. Non si può continuare a chiamarle "killer whales" ossia "orche assassine".

Release me

mercoledì 23 aprile 2008

Release me

SOGNATE DI VEDERLE LIBERE.
INSEGNATE AI VOSTRI FIGLI CHE I PARCHI ACQUATICI ARRISCONO UOMINI GIA' RICCHI.
DITE LORO CHE NESSUNA VASCA, PER QUANTO GRANDE POSSA ESSERE, E' PARAGONABILE ALL'OCEANO.
DITE AI VOSTRI BAMBINI CHE GUARDARE UN ANIMALE IN CATTIVITA' E' COME GUARDARE LO SPETTRO DELLA SUA ESSENZA.
E QUANDO SI ESIBISCONO PER NOI SONO DEI CLOWN PRIGIONIERI DELLA CRUDELTA' UMANA.

martedì 22 aprile 2008

TRA MARE E CITTA'



Ieri sera guardavo delle immagini di New York. Una delle città più intasate del pianeta. Nel suo disordine esiste però un ordine. C'è un ordine urbanistico, architettonico e anche un ordine, se mi concedete di chiamarlo così ambientale. Nel caos cittadino esiste un'oasi newyorkese che si chiama Central Park. Poco raccomandabile frequentarlo di sera, questo è vero, ma di giorno permette agli abitanti del posto di divagarsi. Ci si può sedere sotto l'ombra di un immenso albero a leggere un libro, si può schiacciare un pisolino sdraiati su una coperta in mezzo all'erba, i bambini possono giocare e correre liberamente, si può portare a spasso il cane ( e loro fanno molta attenzione a raccogliere i bisognini ), c'è chi fa jogging. Mentre tutto intorno al parco la vita di città continua la sua corsa frenetica e stressante nulla ha mai disturbato questo parco davvero molto bello. Dopo aver fatto questa considerazione pensavo nel mio piccolo, a Porto San Giorgio.
New York ha il suo parco (di cui i newyorkesi vanno fieri e lo mantengono nei migliori dei modi) noi abbiamo il mare. Altro che oasi, verrebbe da dire! Eppure poche persone si rendono conto di quanto la natura sia stata generosa con l'Italia. Questo paese è diventato una New York senza il suo parco. Abbiamo costruito e costruito e continuiamo a costruire. Ci sono famiglie che posseggono cinque macchine e magari in casa sono in quattro persone. D'estate il mare è invivibile. Di per se il mare non è più neanche visibile per quanti stabilimenti balneari ci sono. Per non parlare poi della loro bruttezza. Tutti diversi uno dall'altro. C'è chi lo ha costruito grande, chi lo ha fatto piccolo, alcuni sono moderni, alcuni rustici che sembrano chalet di montagna più che di mare. E non ho mai visto nessuno dei tanti attrezzati per la raccolta differenziata. TUTTO IL MONDO FA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA! Se proponi di piantare qualche albero ti dicono: E dove? Ma se proponi di costruire un agglomerato di abitazioni ed edifici tirano fuori spazi dal cappello magico! Questione di cultura? Questione di mentalità? O forse semplicemente questione di interessi? Da piccola non vedevo l'ora che arrivasse l'estate. I miei genitori mi spedivano in Italia dal Canada. Qui avevo i nonni ed il mio mare. Ora,che vivo in Italia da vent'anni, non vedo l'ora che l'estate passi ed i miei figli li porto in Canada dove passano le giornate al parco a giocare. Li la vita ha ancora un equilibrio, ed è un equilibrio per cui le persone comuni lottano. Si cresce con la consapevolezza che ogni essere umano ha dei diritti e delle cose sacrosante a cui hanno diritto. Quando a qualche politico, o industriale o costruttore viene in mente di cambiare qualcosa la gente si chiede perchè e per che cosa? Questo cambiamento è per il bene collettivo? Si fermano, e considerano le questioni da ogni prospettiva. Non sempre le cose funzionano, anzi. Resta però il fatto che ci sono persone che fanno opposizione e che controllano chi ha il potere economico per prendere decisoni potenzialmente dannose. Ci sono enti ed uffici preposti dove il cittadino comune può andare se vede o nota un problema di qualsiasi natura esso sia. Si mettono in moto meccanismi per tutelare le persone e l'ambiente. In Italia si canta allegramente " finchè la barca va lasciala andare...". Il problema è che la barca non va più!

lunedì 21 aprile 2008

giovedì 17 aprile 2008

UN MOMENTO DIFFICILE


Questa mattina sono andata al mare per veder sorgere il sole. Avevo bisogno di respirare, di sentire il rumore delle piccole onde primaverili che arrivano a riva. C'era silenzio. Mi sono seduta e ho pianto. Avrei voluto abbracciare quel mare che nei momenti difficili mi ha sempre dato conforto incondizionato. Mi sto aggrappando con tutta la forza che ho ai miei sogni, ai miei valori, ai miei ideali. Mi guardo intorno e vedo tanta sofferenza e di pari passo cammina l'indifferenza. Viviamo in un paese fatto di immagini Hollywoodiane, ma Hollywood produce film noi invece dobbiamo vivere davvero. E nella vita le cose sono vere. C'è la famiglia, c'è la sofferenza, c'è la solitudine, c'è il dolore, ci sono gli anziani, i bambini, c'è la povertà, c'è Napoli, c'è la guerra, c'è la crisi ambientale, i giovani, la droga, l'emarginazione e ci sono politici individualisti che diventano protagonisti, star televisive. Ci sono i mass media che ci hanno tolto la capacità di pensare, di riflettere. Ci imboccano comportamenti approfittando delle fasce deboli che per sopravvivere devono necessariamente credere in qualcosa e quindi credono alla televisione. Ci sono gli intellettuali che vengono derisi dall'ignoranza di chi si è comprato il potere con i soldi e che vuole soltanto guadagnare di più. Ho voglia di chiudere le porte e lasciare tutto fuori. Le uniche cose vere sono i miei cari. tutto il resto è una parvenza di vita che alla fine conta ben poco. Magari ti permette di dire " Non sono riusciti a cambiare me " ma, sarebbe molto più bello dire " Io ho cambiato qualcosa ". Oggi mi chiedo: ne vale la pena?

In The Arms of The Angel

Questo post è per shortfin e per la sua Mamma.

mercoledì 16 aprile 2008

QUELLO CHE STIAMO PERDENDO SI CHIAMA ANCHE PORTO SAN GIORGIO





Giorgio Gaber - Le Elezioni

LA VITA E' NATURA



Il grido di un aquila gorgheggia nel cielo

colma di vita libera.

Con mano leggera il vento gentilmente le sue ali solleva,

le solleva, si, molto gentilmente

solleva le sue ali maestose

mentre lei costeggia nuvole tempestose.

di
Christina Pacella

BISOGNO DI SILENZIO

Abbiamo perso le elezioni. Anche a Porto San Giorgio ha vinto lo psiconano, o chi per lui. Mi serve un attimo per piangere e non entrerò ora nei dettagli. Da domani si riparte e ci faremo sentire e questa mentalità ottusa cambierà perchè ci sono persone che ci credono e non molleremo.

mercoledì 9 aprile 2008

L'UNICO STRUMENTO RIMASTO!?



La mia denuncia che riguarda lo sversamento di sostanze inquinanti provenienti da uno scarico qui a Porto San Giorgio è uscito nel Corriere Adriatico questa mattina.
Servirà a qualcosa? Sinceramente non nutro grandi speranze. E' davvero triste che per far funzionare "il sistema" devono mettersi in moto meccanismi che rasentano la minaccia. Incoraggio tutti coloro che nei propri paesi e nelle proprie città notano avvenimenti di questo genere a denunciarli pubblicamente. Dobbiamo gridare INSIEME perchè a nessuno "conviene" ascoltare.

martedì 8 aprile 2008

MA NESSUNO PARLA......





Queste foto le ho scattate ieri pomeriggio qui a Porto San Giorgio. Ciò che vedete è uno scarico che finisce direttamente in mare. Non so cosa fosse il materiale nero che ieri era abbondantemente presente in questo posto. Le istituzioni non rispondono. Pare che nessuno abbia la competenza per intervenire.

lunedì 7 aprile 2008

Fango

EMOZIONI


Ieri ho portato i bimbi del mio "Little English Club" a visitare l'acquario di Cattolica. Questa è la terza volta che lo visito e mi succede sempre la stessa cosa. C'erano poche persone ieri e guardavo i bambini scorazzare da una vetrata all'altra. I loro occhi erano assetati di visioni nuove. Dovevate vederli mentre pigiavano le mani e i nasi sugli oblò che ospitavano il plankton. Poi via di corsa a vedere il timido polpo, la tartaruga Fegghy(riabilitata dalla Fondazione Cetacea e ora ospite dell'acquario di Cattolica),le razze ballerine, i pesci pagliaccio fino ad arrivare alla vasca degli squali. "Li possiamo accarezzare Christina?", mi chiedevano. "Io voglio fare l'immersione!", dicevano altri. Quanto entusiasmo, quanta meraviglia, quanta curiosità, quanto amore ho respirato ieri insieme a quei bambini. E anche questa volta mi sono commossa. Perchè? Perchè davanti a tante creature così belle mi sento molto piccola. Ci sono esseri nei nostri mari che misurano 3 millimetri che hanno la stessa identica importanza di quelli che misurano 10 metri. I nostri figli lo capiscono ma spesso noi no. E davanti all'innegabile crollo di vita dei mari e degli oceani oggi penso a quanto siamo egoisti,superficiali,disonesti e crudeli. Inizio a provare un po' di amarezza. Ho davvero paura che ce ne accorgeremo quando sarà troppo tardi, quando i bambini potranno scoprire il mare soltanto attraverso una vetrata.