sabato 13 novembre 2010

L'albero di Terzani



PER CHI E' ANCORA REPRESSO DALL'IGNORANZA...
PER CHI NON HA IL CORAGGIO DI COMBATTERE PER LA MADRE TERRA...
PER CHI SI PERDE IN TANTE CHIACCHIERE INTORNO ALLA TUTELA DEI PATRIARCHI VERDI...

Leggetevi questa splendida storia che racconta dello straordinario amore degli alberi verso gli uomini...
E forse un giorno, finalmente, ci renderemo conto di quando siamo diventati grigi e monotoni... come il cemento che devastata il nostro paesaggio... e che sdradica i nostri amici verdi...

Leggere per riflettere...



"C'era una volta un albero...che amava un bambino. Ogni giorno il bambino arrivava e raccoglieva le sue foglie che intrecciava in corone per giocare al re della foresta. Si arrampicava sul tronco, si dondolava sui rami e mangiava le mele. Insieme giocavano a nascondino e quando il bambino era stanco si addormentava alla sua ombra. Il bambino amava l'albero moltissimo e l'albero era felice. Ma il tempo passò.Il bambino crebbe. E l'albero restava spesso solo. Poi un giorno il ragazzo tornò dall'albero e l'albero disse: - Vieni ragazzo, arrampicati sul mio tronco, dondolati sui miei rami, mangia le mie mele, gioca alla mia ombra e sii felice. - Sono troppo grande per arrampicarmi e giocare - disse il ragazzo - Voglio comprarmi un sacco di cose e divertirmi. Voglio un po' di soldi. Puoi darmi dei soldi? - Mi dispiace - disse l'albero - io non ho soldi. Ho solo foglie e mele. Prendi le mie mele, ragazzo, e vendile in città. Così avrai dei soldi e sarai felice. Allora il ragazzo si arrampicò sull'albero, raccolse le mele e le portò via. E l'albero era felice. Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo...Poi un giorno il ragazzo tornò e l'albero fu scosso dalla gioia e disse: -Viene il ragazzo, arrampicati sul tronco e dondolati sui rami e sii felice. - Non ho tempo per arrampicarmi sugli alberi - disse il ragazzo - Voglio una casa che mi ripari dal freddo. Voglio una moglie e dei bambini, e quindi mi serve una casa. Mi puoi dare una casa? - Non ce l'ho - rispose l'albero - Il bosco è la mia casa, ma tu puoi tagliare i miei rami e costruirne una. Così sarai felice. Allora il ragazzo tagliò i rami dell'albero e li portò via per costruire la sua casa. E l'albero era felice. Ma il ragazzo rimase lontano per molto tempo. E quando tornò l'albero era così felice che quasi non riusciva a parlare. - Vieni ragazzo - sussurrò - vieni a giocare. - Sono troppo vecchio e triste per giocare - disse il ragazzo - Voglio una barca che mi porti lontano da qui. Mi puoi dare una barca? - Taglia il mio tronco e costruisci una barca - disse l'albero - Così potrai navigare lontano...e sarai felice. Allora il ragazzo tagliò il tronco, costruì una barca e salpò verso luoghi lontani. E l'albero era felice. Passò molto tempo e un giorno il ragazzo ritornò. - Mi dispiace ragazzo - disse l'albero - non ho più niente da darti... - Non ho più mele. - Ho i denti troppo deboli per le mele- - Non ho più rami su cui farti dondolare. - Sono troppo vecchio per dondolarmi sui rami. - Non ho più il tronco...non ti puoi più arrampicare. - Sono stanco per arrampicarmi. - Mi dispiace - sospirò l'albero - Vorrei poterti dare qualcosa...ma non mi è rimasto niente. Sono solo un vecchio ceppo. Mi dispiace... - Non ho bisogno di molto ora - disse il ragazzo - Mi basta un posto tranquillo per sedermi e riposare. Sono molto stanco. - Bene - disse l'albero cercando di raddrizzarsi più che poteva - Un vecchio ceppo è perfetto per riposare. Vieni ragazzo, siediti. Siediti e riposati. E l'albero fu felice. (S.Silverstein)"

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