domenica 29 maggio 2011


Non dimentichero' mai...

Erano mesi che preparavo questo incontro. Salvatore Borsellino e Antonio Nicaso insieme al Teatro comunale di Porto San Giorgio per i ragazzi delle scuole medie. Chi di voi ha mai organizzato un evento conosce bene l'impegno che comporta eppure, nonostante la fatica fisica e psicologica ogni passo verso il giorno prescelto riempie il cuore di gioia. Ogni telefonata, ogni “problema” da risolvere, ogni persona nuova che si avvicina per collaborare ci conduce verso quella verita' che a gran voce chiediamo da tutta Italia. Mesi di duro impegno che ho visto dissolversi quando sono stata colpita da una forte colica proprio il giorno della conferenza. Dire che mi e' crollato il mondo addosso e' estremamente riduttivo! Non riuscivo a contenere le lacrime. Piu' mi sforzavo di alzarmi dal letto per preparami piu' il mio corpo me lo impediva. Tra pianto e disperazione ho preso il telefono per avvertire che non sarei potuta essere presente. Non riuscivo a credere che stava capitando davvero. Per tutta la mattinata non ho fatto altro che tentare di immaginare il teatro trasbordante dell'entusiasmo di tanti splendidi ragazzi, di letture, di musica, di immagini e la voce e lo sguardo di Salvatore che mostrava loro emozioni, parole, idee ed una passione che dubito fortemente avevano mai conosciuto prima. Il cuore di Salvatore e la storia di Paolo Borsellino che entravano a far parte dei ricordi della platea del futuro. Una cittadina di mare, un puntino sulla carta geografica che era stata raggiunta dal respiro del fresco profumo di liberta'. Immaginavo Antonio Nicaso. Cercavo di pensare alle parole che stava usando per spiegare, attraverso la sua immensa conoscenza del fenomeno mafie cosa fossero la ndrangheta, la camorra, cosa nostra. Immaginavo e piangevo. Ogni messaggio di incoraggiamento che arrivava innescava in me un voragine di profonda desolazione . Ascoltavo i rintocchi del campanile della Chiesa che scandivano i minuti e le ore che passavano come per rimarcare una sconfitta. Non ero riuscita a portare a termine il mio impegno. Sentivo di aver fallito, di aver deluso tante persone, di aver deluso Salvatore che a dispetto dei tanti chilometri da percorrere e di tutte le difficolta' professionali e personali che affronta per venire da noi negli angoli piu' remoti del nostro Paese non ci abbandona mai. Ero arrabbiata con me stessa fin quando, terminata la giornata Salvatore non e' venuto a trovarmi. Avete idea di come ci si puo' sentire ad essere a letto malati con Salvatore Borsellino che viene a farti coraggio quando sei consapevole che dovresti essere tu il suo sostegno? Vorrei riuscire a trovare un modo per raccontarvi cio' che ho provato, i mille pensieri che mi passavano per la testa ma questa volta proprio non ci riesco. Posso dirvi solo che il suo profumo mi ha tenuta compagnia per tutta la notte successiva e, sentire quel profumo ha alleviato il forte mal di testa che non mi dava tregua ormai da ore. Mi sono svegliata l'indomani ancora molto debole ma con la tranquillita' necessaria per affrontare e districare le emozioni che si erano aggrovigliate nell'anima e che soffocavano il significato reale della giornata trascorsa. Laddove la mia presenza fisica non era potuta arrivare i contenuti e lo scopo di tanto lavoro erano vivi piu' che mai. Ho acceso il telefonino per trovare una valanga di messaggi di solidarieta'. L'evento era riuscito anche senza di me e questo, alla fine, e' cio' che conta davvero. Questo, alla fine, e' lo spirito che anima il nostro Movimento e che ci unisce al di la dei confini di ogni regione d'Italia. E se rileggendo questo piccolo ricordo riaffiora una lacrima non e' di rammarico ma di felicita'. Perche' cos'e' la felicita' se non la possibilita' di essere utili a qualcosa ed a qualcuno? Cos'e' la felicita se non la possibilita' di donare qualcosa che il prossimo non e' abituato a ricevere? Questa mattina i rintocchi del campanile non rammentano qualcosa che ho perso ma qualcosa che insieme a tante persone meravigliose ho potuto costruire.

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